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Carnevale non è solo sinonimo di maschere e colori sgargianti ma anche di divertimento e abbondanza a tavola, che si traduce nella penisola italiana, in quelli che sono ormai conosciuti come i dolci tipici di Carnevale. Di cosa parliamo? Di prelibatezze dolcissime e solitamente frittissime: in barba alla dieta, è Carnevale!

La storia dei dolci di Carnevale: fra sacro e pagano

Festa amata da grandi e piccini, il Carnevale ha origini molto incerte. Alcuni preferiscono legare questa festività al periodo religioso della Quaresima: in questa accezione, la parola Carnevale deriverebbe dai due termini latini "Carnem levare" ovvero "togliere la carne", andando a preannunciare un periodo, quale quello della Quaresima, fatto di rinunce culinarie e digiuni.
Chi non fa risalire il Carnevale ai rituali cattolici lo accomuna con i Saturnali romani. I Saturnali erano le feste in onore di Saturno, la divinità romana dell'abbondanza. Chi ritiene il Carnevale un diretto discendente dei Saturnali, pensa che questa festività sia strettamente collegata alle stagioni e alla coltivazione dei campi: in questo caso, quindi, la celebrazione nasce per chiedere alla divinità abbondanza nel raccolto.
Indipendentemente da quali siano le reali origini della festa, una cosa resta certa: essa è l'emblema dell'opulenza, soprattutto quella culinaria.

Le ricette di Carnevale: i dolci della tradizione italiana

Nati come tipici di un territorio, alcuni dolci hanno avuto una diffusione così imponente da trasformarsi nei dolci rappresentativi del Carnevale italiano. Di fatto, quando pensiamo al Carnevale i primi dolci che ci balzano alla mente sono le chiacchiere oppure le dolcissime castagnole.
Per trovare l'autore delle prime chiacchiere del mondo, dovremmo tornare all'antica Roma, quando qualcuno produsse le "frictilia", piccoli e gustosi dolci fritti nel grasso di maiale, che potevano essere realizzati in grandi quantità e molto velocemente. Le frictilia erano il dolce perfetto da offrire a tutti i "forestieri" che raggiungevano la Capitale durante le feste dedicate al dio Saturno. Dall'antica Roma questi dolci hanno spopolato in tutta Italia: il nome originario di chiacchiere, che è poi quello rimasto in tutto il Sud della penisola, si è trasformato in frappe, sfrappole o sfrappe, rispettivamente nel Lazio, in Emilia Romagna e nelle Marche.

Anche le gale lombarde, le bugie piemontesi, i cenci toscani, i crostoli del Nord Est della penisola e infine le meraviglias sarde sono chiacchiere: hanno solo un nome diverso.
Sei curiosa di sapere come preparare questi dolci tipici di Carnevale con i tuoi bimbi? Vai alla ricetta!

Ricetta delle chiacchiere nella versione originale

Ingredienti:
200 gr. Farina tipo 00
2 uova intere
La punta di un cucchiaino di Lievito per dolci
2 cucchiai di zucchero bianco
2 cucchiai di Sambuca
1/2 cucchiaio di olio di semi di girasole
1 pizzico di sale
Zucchero a velo Q.b.

Preparazione:
Disponi la farina a fontana e fai un buco al centro: versaci le uova, il burro precedentemente fuso, l'olio, il sale, e gli altri ingredienti. Mescola tutti gli ingredienti con una forchetta ruotando dal centro verso l'esterno.
Quando avrai ottenuto un composto, inizia a impastare energicamente, sino a quando il tuo impasto sarà morbido e sodo.
Copri il panetto con un canovaccio e lascialo riposare per 30 minuti.
Dividi l'impasto in quattro porzioni uguali e stendi ciascuna porzione con un mattarello. Realizza quattro sfoglie sottili e posale su un piano di lavoro infarinato. Taglia con una rotella dentata delle strisce lunghe circa 10 centimetri e larghe tre. Friggi le strisce in olio abbondante semi bollente e scolale, aiutandoti con una schiumarola, quando saranno dorate. Lascia riposare su carta assorbente e quando saranno fredde ricoprile con zucchero a velo.

Oltre alle chiacchiere, emblema del Carnevale sono le castagnole. Si tratta di piccole palline di pasta fritta o cotta al forno, ricoperte di zucchero. Il nome richiama le castagne, per via della forma arrotondata, ma le castagnole, soprattutto nel Nord Italia, sono conosciute con il nome di "favette".
La ricetta di questo dolce succulento e molto goloso è stata tramandata sino ai giorni nostri mediante un manoscritto settecentesco, conservato all'interno dell'Archivio Storico di Viterbo. Grazie al manoscritto sappiamo che la frittura di questo dolce è sopraggiunta in un momento successivo rispetto alla sua prima esecuzione: in passato, infatti, le castagnole venivano cotte in forno. Sei curiosa di riprodurre le castagnole in casa? Segui la nostra ricetta.

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Ricetta delle castagnole

Ingredienti:
200 gr. di farina 00
50 gr. di zucchero semolato
1/2 bustina di lievito per dolci
2 uova intere
50 gr. di burro ammorbidito a temperatura ambiente
1 pizzico di sale
zucchero a velo q.b.
buccia di limone q.b
Olio di arachidi q.b
2 cucchiai di un superalcolico a tuo piacimento

Preparazione:
In una ciotola mescolate farina, zucchero semolato, lievito e sale. Aggiungi le uova, il burro il liquore e un po' di buccia di limone. Il liquore è necessario per rendere più soffici e gonfie le castagnole: esso evapora durante la frittura, quindi possono mangiarle anche i bambini. Impasta gli ingredienti e se ritieni che il composto sia troppo molle, aggiungi un pizzico di farina.
Lavora la pasta su un piano e realizza dei filoncini. Aiutandoti con un coltello taglia piccoli pezzetti, di circa 2 cm ciascuno, e poi realizza delle palline.
Scalda l'olio e quando è bollente friggi le palline.
Quando le palline si saranno gonfiate e dorate scolale e lasciale asciugare su un foglio di carta da cucina.
Spolverizza con lo zucchero a velo e servi calde.